traSh – Il grande peso della moda a piccoli pezzi

Una performance di forte impatto visivo, metaforico ed emozionale porterà il pubblico di traSh a riflettere sul tema del fast fashion e sull’importanza di adottare, nelle nostre scelte quotidiane, comportamenti più sostenibili. Oggi la società occidentale è letteralmente inondata di vestiti a basso prezzo, che hanno un peso enorme sull’ambiente e sulle condizioni di vita dei lavoratori che li producono, costretti a lavorare in condizioni disumane nelle aeree più povere del pianeta, oltre che sulla salute psicologica dei consumatori, spesso accecati dalla compulsività dell’acquisto, in grado di generare sentimenti contrastanti nell’acquirente: dall’eccitazione alla delusione, fino al senso di colpa. Delia, protagonista e ideatrice dello spettacolo, utilizzando la tecnica della sospensione capillare, si librerà in aria utilizzando, come contrappeso, il quantitativo medio di abiti acquistati in un anno da una persona in Europa. Il fast fashion qui prende corpo a tutti gli effetti, acquisisce un volume misurabile e visibile, colpisce lo spettatore che inevitabilmente fa parte di questa industria, che si muove veloce dalla passerella al consumatore e infine alla spazzatura.

Corda aerea, trapezio dance, tessuti, sospensione capillare, ma anche pattinaggio, danza sulle punte, danza aerea, trampoli. Delia Ceruti è un’artista versatile che, dopo anni di formazione nella danza, è approdata con successo nel mondo del circo. Specializzata in discipline aeree, è interessata al movimento nella sua accezione più ampia, alla clownerie, al teatro fisico. Ha collaborato, tra gli altri, con The Generating Company, il Comitato Olimpico 2012, ha preso parte alla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra 2012, ha lavorato con la compagnia inglese Cirque Productions, la canadese Cirque Fantastic e con i No Fit State Circus. Sopra tutte le altre collaborazioni, Delia può vantare da anni di essere nella rosa di artisti scelti che entrano a far parte del Cirque du Soleil. Fra le ultime produzioni cui ha preso parte, c’è quella di “Cuculand Souvenir” con Roberto Olivan.

traSh
Il grande peso della moda a piccoli pezzi
Delia Ceruti
24 Aprile 2021
live ore 21:00
a seguire on demand

Café Müller
Via Paolo Sacchi, 18
Torino

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LA TABLE

Lei è una donna che ama troppo, lui, Monsieur Renard, una volpe imbottita. L’ispirazione per lo spettacolo “La Table” viene dal libro “Le donne che amano troppo”, dello psicologo americano R. Norwood. Il libro descrive storie diverse di donne che si trovano in una relazione con un uomo e tutte hanno un punto in comune: tutte queste relazioni si basano sul bisogno viscerale di essere assistiti, per l’uomo, e di assistere, per la donna. A causa di ciò che hanno attraversato durante la loro vita e molto spesso durante l’infanzia, queste donne diventano dipendenti dagli uomini che le imbrigliano in relazioni malsane e di dipendenza. La protagonista dello show è passionale e pazza, creativa e acrobatica. M. Renard, la volpe pupazzo, rappresenta il tipo egoista e manipolatore di essere umano che non è in grado di amare nessuno, ma allo stesso tempo vuole mantenere l’amore cieco della donna che lo ama troppo per il proprio conforto e interesse. Con ironia e attraverso il linguaggio circense, si racconta una storia che parla di ricerca della felicità, dell’affermazione di se stessi e dell’illuminazione che conduce a un’autentica libertà. “La table” è un progetto personale di Tiziana Prota, che attraverso di esso esprime il suo desiderio di creare senza seguire nessuna regola o moda del mondo del circo contemporaneo, al fine di comunicare liberamente con il pubblico a livello emotivo. Tiziana invita tutti a sbarazzarsi di ciò che più ci spaventa e ci attira, in particolare dell’idea che il vero amore sia quello che ci fa soffrire.  

Artista circense specializzata in trapezio fisso e danza, trapezio ballant e corda. Dopo essersi diplomata presso la scuola Cirko Vertigo di Grugliasco (TO), continua il perfezionamento alla Scuola Superiore di Circo e Danza di Stoccolma (DOCH), dove si diploma nel 2010 e riceve una solida formazione teatrale, musicale e di improvvisazione in strada. Da quel momento inizia a lavorare con alcune delle più grandi compagnie del circo contemporaneo europeo: CirkVOST di Francia, Burnt Out Punks e Circus Cirkor di Svezia. Dopo essersi consolidata artisticamente, si dedica al suo primo progetto personale, intitolato “La Table”.

La table
Tiziana Prota
30 Gennaio 2021
live ore 21:00
a seguire on demand

Café Müller
Via Paolo Sacchi, 18
Torino

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NESSUNO FACEVA CASO AI SUOI OCCHI

La vita è fatta di gioie, dolori, la vita scorre anche contro la nostra volontà, la vita è basata su scelte che poco a poco costruiscono la nostra identità. Sullo spunto di Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estès, Elisa Mutto in Nessuno faceva caso ai suoi occhi dà corpo e interpreta gli stati d’animo, i turbamenti, le inquietudini ma anche gli slanci e la consapevolezza di sé descritti nel testo. Fra terra e cielo, dove Elisa si libra assieme al suo cerchio, va in scena la rabbia che nasce solo nei momenti più duri e bui della vita, dai quali si esce più forti. E forte è chi affronta, chi non fugge, chi mostra la propria identità, chi non si arrende. Di questi istanti, l’atto creativo si nutre e così la rabbia e il dolore diventano terreno fertile per l’arte. La creatività è vista dall’artista come la capacità di reagire a tutto quello che le avviene intorno, e di scegliere fra centinaia di possibilità e di azioni, che in lei e nei suoi movimenti trovano corpono ed espressione, grazie a una padronanza tecnica e a un’eleganza uniche.

La performance è preceduta da un’intervista con la protagonista e dalle immagini del suo dietro le quinte della residenza artistica e delle prove al Teatro Café Müller.

Figlia d’arte, i genitori sono musicisti, Elisa studia fin da piccola danza classica, canto e recitazione. A 17 anni iniziagli studi presso ‘L’Accademia d’arte Circense’ di Verona, specializzandosi in tessuto aereo, verticalismo, contorsionismo e cerchio aereo. Negli anni 2012-2013 frequenta l’accademia Kataklò di Milano e nel 2013 approda al corso professionale di Cirko Vertigo, dove si diploma due anni dopo con il voto 100/100. Dal 2016 fino ad oggi lavora come insegnante di discipline aeree presso il corso professionale della Fondazione Cirko Vertigo e attualmente è attiva come acrobata e danzatrice nella compagnia blucinQue, diretta da Caterina Mochi Sismondi, negli spettacoli “Off Ballad” e “Vertigine di Giulietta”. Si è esibita negli anni in numerosi arene, festival e teatri prestigiosi fra cui il teatro Regio di Torino e ha partecipato a svariati programmi televisivi fra cui Tu sì que vales.

NESSUNO FACEVA CASO AI SUOI OCCHI
Elisa Mutto
27 Novembre 2021
20:45
live streaming ore 21:00
a seguire on demand

Café Müller
Via Paolo Sacchi, 18
Torino

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The Serpent of Old

L’eternità, la rinascita, la perfezione e l’infinito, l’unione degli opposti, l’immortalità e la natura ciclica dell’esistenza. Le conoscenze universali, che dai tempi antichi dimorano all’interno del serpente, che morde la propria coda. Per l’uomo comune si tratta di concetti spesso astratti, lontani e irraggiungibili, ma per un artista sono concreti e veri come la terra sulla quale cammina e l’aria che respira. Pechè è proprio l’arte quella che dona all’uomo la sensibilità che gli permette di vedere un mondo in un granello di sabbia, e un cielo in un fiore selvatico, tenere l’Infinito nel cavo della mano. E l’Eternità in un’ora (William Blake).
In The Serpent of Old Vladimir utilizza l’espressività corporea, sia in aria che a terra, per portare con sé lo spettatore in una dimensione altra, antica ed eterna.  

La performance è preceduta da un’intervista con il protagonista e dalle immagini del suo dietro le quinte della residenza artistica e delle prove al Teatro Café Müller.

Vladimir Ježić, circense, danzatore e artista visivo croato, nato nel 1989 a Fiume (Croazia), si laurea in pedagogia dell’arte nel 2012 preso l’Accademia di Arti Applicate a Fiume. Si trasferisce successivamente in Italia, diplomandosi presso la Scuola professionale per artista di circo di Cirko Vertigo nel 2015, dove si specializza in trapezio fisso. Come artista, ha partecipato a numerosi spettacoli, progetti, festival, eventi e programmi televisivi. Al momento lavora come artista nel mondo dello spettacolo e come docente per la Fondazione Cirko Vertigo.

The Serpent of Old
Vladimir Ježić
02 Ottobre 2021
20:45
live streaming ore 21:00
a seguire on demand

Café Müller
Via Paolo Sacchi, 18
Torino

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Il grande Teatro della Commedia dell’Arte

Un viaggio all’interno della “Commedia all’Italiana”, straordinaria sintesi dell’arte popolare che sa usare anche la poesia colta. Un excursus storico drammatizzato sulle origini e sullo sviluppo del teatro comico, inframmezzato da testi, scene e pantomime.

Eugenio Allegri presenta un pregevole affresco dell’arte teatrale fatta di brani, citazioni, confidenze, descrizioni, riflessioni, dove le maschere della Commedia dell’Arte rappresentano, pur a distanza di tempo, il punto di riferimento più nitido del teatro moderno e dove la teoria della scena si consolida attraverso gli esempi della pratica. Omaggio al teatro e alla letteratura di Folengo e Ruzante, parlando di Andreini e Biancolelli e altri ancora, con parti improvvisate, lazzi in maschera e, per finire, brani dal “Mistero Buffo” di Dario Fo.

Attore, nato a Collegno, nel torinese, e diplomato alla Galante Garrone di Bologna nel 1979. Influenzato da Jacques Lecoq si dedica alla commedia dell’arte, lavorando, fra gli altri, con Vittorio Franceschi, Francesco Macedonio, Dario Fo, Gabriele Vacis, Leo Muscato. La necessità di un lavoro personale, si concretizza con quello che diventerà un grande successo: “Novecento”, di Alessandro Baricco, quindi nel 1998, fonda, a Torino, la Società Cooperativa Art Quarium. Eugenio Allegri conta alcune partecipazioni cinematografiche, diretto da registi quali Daniele Segre, Salvatore Maira, Antonello Grimaldi, Carlo Lizzani, Alessandro Siani, Marco Ponti, Giulio Base, Marco Turco oltre a numerosi incontri e collaborazioni con importanti musicisti italiani. La stagione 2019/2020 lo riporta sul palcoscenico in Nati sotto contraria stella accanto ad Ale e Franz per la regia di Leo Muscato.

Il grande Teatro della Commedia dell'Arte
Eugenio Allegri
16 Gennaio 2021
live ore 21:00
a seguire on demand

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Via Paolo Sacchi, 18
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DORIAN GRAY

L’idea di mettere in scena la performance Dorian Gray nasce nel 2012 quando il regista e attore realizza un reading teatrale dal titolo Verso i sentieri della bellezza, un percorso che riuniva opere meravigliose della letteratura quali Il ritratto di Dorian Gray, I Sonetti di Shakespeare e Nanà di Zola. Tutte opere accomunate dal culto della bellezza esteriore che, in quanto effimera, si rivela sempre un’arma a doppio taglio. Il monologo che Antonio Fazio porta in scena è tratto dall’ultimo capitolo del romanzo, nel quale il protagonista arriva a uccidere se stesso, colpendo il quadro che lo ritrae.

Dorian Gray, giunto a casa, si mette a meditare su alcune delle cose dette da Lord Henry. Davvero non si può cambiare? Non vi era più speranza per lui? Ripensa alla vita corrotta che ha fatto, ripensa alle persone alle quali ha fatto del male, a chi si è suicidato senza rivelare nulla del segreto che si cela dietro al misterioso ritratto, ma ormai il passato non si può può mutare. Il quadro che ritrae Dorian Gray riflette la sua coscienza e il suo vero sé e funge da specchio della sua anima. La paura che Dorian esprime quando osserva il dipinto e le emozioni cui cerca di sfuggire attraverso il peccato, la tossicodipendenza e persino l’omicidio, potrebbe essere considerata un’espressione della sua rabbia nel porre gli occhi sul suo vero sé. L’idea del riflesso richiama anche una grande influenza mitica sul romanzo: la storia di Narciso. Dorian, come Narciso, si innamora della propria immagine e viene distrutto da essa.

La performance è preceduta da un’intervista con il protagonista e dalle immagini del suo dietro le quinte della residenza artistica e delle prove al Teatro Café Müller.

Antonio Fazio, attore e regista, si diploma a Roma al ‘Teatro Blu’ di Beatrice Bracco e studia dizione con Giorgia Trasselli e canto con Enrico D’Amore. Inizia la sua carriera artistica nel 2003 diretto da Marco Martinelli nello spettacolo “I Polacchi”. Successivamente viene diretto da importanti registi per lavori come “Nanà”, diretto da Antonio Salines, il musical “Salon Kitty”, diretto da Riccardo Cavallo e prodotto da Gigi Proietti, “OFF Ballad” diretto da Caterina Mochi Sismondi della compagnia blucinQue, e lo spettacolo “OrchiDea – storia di un fiore malato”, diretto da Mariaelena Masetti Zannini. Ha diretto e interpretato i reading teatrali “Verso i sentieri della bellezza”, “Rock Orlando” e “Rentrée della Dolce Vita”. Attivo anche nel cinema, è tra i protagonisti del cortometraggio “Alba” diretto da Giorgia Farina e presentato alla 65esima Mostra del Cinema di Venezia. Tra le sue ultime apparizioni cinematografiche quella accanto a Umberto Smaila nel film “Odissea nell’ospizio” diretto da Jerry Calà.

DORIAN GRAY
Antonio Fazio
22 Maggio 2021
live ore 21:00
a seguire on demand

Café Müller
Via Paolo Sacchi, 18
Torino

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Una luce nella selva oscura

I settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, che ricorrono nel mese di settembre 2021, sono lo spunto per Zibetti per avviare un lavoro di riscoperta della sua Commedia in termini di racconto sonoro e cinematografico. Come il raggio del proiettore, passando attraverso i fotogrammi in movimento di una pellicola, crea sullo schermo delle immagini cinetiche, così la viva costruzione drammaturgica di Dante, “illuminata dal possente faro dell’Empireo da lui concepito – spiega l’attore – restituisce ai nostri sensi un racconto  ancora più  meraviglioso del  cammin di nostra vita, nonché dei molteplici livelli che lo compongono”. 

Il primo canto dell’Inferno è quello programmatico, in cui il poeta illustra al lettore la preziosa cornice simbolica in cui sarà incastonato il racconto del suo salvifico viaggio.

Nato negli Stati Uniti, e cresciuto a Torino. Formato artisticamente da una triade eccezionale per il teatro nostrano e internazionale (Giorgio Strehler, Luca Ronconi e Klaus Michael Grüber), debutta sul palcoscenico con “Gli ultimi giorni dell’umanità” (1990) di Luca Ronconi; in seguito lavora anche per il cinema e la televisione. Innumerevoli le serie televisive cui prende parte come attore protagonista o comprimario nel corso della sua carriera, da “Incantesimo 6” a “La Squadra”, da “Le Stagioni del Cuore” a “La Donna della Domenica”, fino ai più recenti “Rocco Schiavone”, “Non Uccidere”, “Immaturi La Serie”. Per il cinema Zibetti è tra gli interpreti principali dei film di Francesco Calogero, Klaus Maria Brandauer, Bernardo Bertolucci, Giacomo Battiato e Dario Argento. Oltre a lavorare come attore, è anche regista teatrale ed è uno dei fondatori di ‘O Zoo Nõ, una cooperativa che unisce danza e teatro.

Canto I dell'Inferno di Dante
Una luce nella selva oscura
Roberto Zibetti
08 Maggio 2021
live ore 21:00
a seguire on demand

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BlinDate

Dal corpo. Il ritmo del respiro diventa sonoro e si fa canto, diventa movimento e si fa danza. Danza e canto si compenetrano per dare vita al personaggio, al ricordo, all’emozione, per evocare immagini e mondi, attraversando le barriere dello spazio e del tempo grazie al teatro, luogo-non luogo magico per eccellenza, per cogliere ciò che è insito nell’uomo eppure lo trascende.    

Sandhya Nagaraja, ballerina, coreografa e cantante di origini italo-indiane, ha cominciato il suo percorso professionale a Milano, proseguendo il suo perfezionamento a Londra. Si è formata nella tecnica classica e a seguire in quella moderna e contemporanea e poi modern jazz con David Parsons a New York. Si è diplomata all’atélier di Teatro-Danza dell’Accademia D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, dove ha iniziato a creare le sue coreografie e ha cominciato anche i suoi studi sulla voce. Come danzatrice ha collaborato con vari registi fra cui Damiano Michieletto, Maurizio Nichetti, Giorgio Gallione, Francesco Micheli, Leo Muscato, Michal Znaniecky, oltre che con numerosi musicisti e artisti visivi. Canta stabilmente nel trio vocale Les Triplettes col gruppo musicale anni ’30-’50 Le PetitOrchestre, con cui ha anche inciso due dischi, come solista del Magpie Swing Quartet, e con l’ensemble polifonico di musica antica/contemporanea DeLiCanti. Ha partecipato a vari festival nazionali e internazionali, quali la Biennale dei giovani artisti a Sarajevo, l’Internationale Orgel Konzerte Konstanz, il MittelFest, il festival di Monteverdi a Cremona e la Biennale Danza a Venezia.

BlinDate
Sandhya Nagaraja
05 Giugno 2021
live ore 21:00
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Hamlet Puppett. Progetto fisico-sonoro per spaventapasseri e musicisti

Un microfono che pende e uno spaventapasseri nascosto da un cappellaccio, nelle mani due fascine. L’installazione è avvolta da una sonic sphere, un flusso continuo di suono dal quale nascono delle canzoni, che diventano dei ritornelli che si fissano nella testa dello spettatore. Sul fondo, uno schermo bianco sul quale vengono proiettati film di campi arati. Lo spaventapasseri prende vita, è un Amleto fantoccio del teatro. Da queste suggestioni prende forma “Hamlet Puppett” di Michela Lucenti, una performance che unisce musica, recitazione e danza, tre arti fuse assieme per lo stesso scopo: riflettere sull’essenza della vita e dell’arte, perché in fondo la celeberrima frase “essere o non essere” riguarda tutti noi.

Una forte tensione etica anima il lavoro di Michela Lucenti, capofila di una formazione di danzatori-attori significativamente denominato Balletto Civile. Dal suo operato artistico nascono spettacoli singolarissimi, dove danza e teatro si integrano con canto e canti popolari, cori sacri, canzoni della tradizione italiana. Michela inventa un nuovo stile di movimento narrativo, che ha fatto di questa compagnia una delle più originali oggi presenti in Italia, ricevendo diversi riconoscimenti per il proprio lavoro, tra cui il Premio ANCT 2011 e 2012, CREOLE PRIZE, Premio Internazionale Roma Danza 2011, il Premio Mydream nel 2012, il Premio Hystrio Corpo a Corpo, il Premio Danza&Danza nel 2017.

Hamlet Puppett
Progetto fisico-sonoro per spaventapasseri e musicisti
Michela Lucenti
30 Ottobre 2021
20:45 in teatro
live streaming ore 21:00
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In divenire / In becoming

Il rapporto musicale tra corpo, luce e spazio, quest’ultimo considerato a partire dal corpo, come suo luogo ma anche come estensione tridimensionale del movimento di punti-massa che non hanno alcun luogo caratterizzato, bensì possono trovarsi in qualsiasi punto dello spazio”. Si tratta del capitolo conclusivo di “Sol”, creato anni fa da Nicoletta Cabassi su “Esoconcerto”, allora ancora inedito lavoro di Ezio Bosso, che il compositore diede espressamente a Nicoletta per un assolo. Lo show di Nicoletta per la stagione Solo in teatro non sarà un pezzo definitivo ma continuerà e svilupperà la stessa ricerca linguistica ed estetica di “Sol” formando un unicum in due parti che seguono un processo umano ed artistico intimo. 

Danzatrice, coreografa e docente di formazione classica e contemporanea. Nicoletta ha lavorato come ballerina per numerosi teatri d’opera, con varie compagnie, coreografi/e e registi in Italia e all’estero. Ha inoltre collaborato con video-maker e visual artists. Dal 2010 collabora strettamente con il regista lirico Stefano Poda, partecipando a molti dei suoi allestimenti nazionali e internazionali, in Cina, Belgio, Francia, Italia, Israele. Negli anni ‘90 fonda la “Lubbert Das Dancetheatre” e con questo progetto crea ed interpreta circa una quindicina di produzioni e performance, presentate in Italia e all’estero. Ad oggi continua il suo lavoro di danzatrice, ma si dedica anche all’insegnamento delle varie tecniche di danza, e ai workshop di ricerca coreografica.

In divenire / In becoming
Nicoletta Cabassi
12 Dicembre 2020
live ore 21:00
a seguire on demand

Café Müller
Via Paolo Sacchi, 18
Torino

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