Emilia d’Hercole

19 Gennaio 2019

Emilia d’Hercole

Collettivo Decanter

Uscito a dicembre per l’etichetta Visage Music Emilia d’Hercole, il nuovo album del Collettivo Decanter, secondo lavoro discografico del gruppo composto da Marta Caldara, Alessia Galeotti, Marco Perona e Vincent Boniface, inizia il suo percorso live con un concerto a Torino nella sala di via Sacchi gestita dal Cirko Vertigo.

Emilia d’Hercole è un album ispirato al mare ed è stato ideato nel settembre del 2017 nel corso della residenza artistica Una settimana d’artista – L’Elba del Vicino, gestita dal gruppo torinese Municipale Teatro. In quei giorni a Rio Marina (LI) si è realizzato un proficuo scambio di esperienze ed emozioni tra il Collettivo Decanter e l’isola con le sue storie e le sue tradizioni. Il profumo del mare e il fascino delle miniere hanno portato alla composizione dei brani che costituiscono il nucleo centrale dell’album. Sono storie di navigazione, di pirati, di diavoli e di streghe che in buona parte attingono al folklore narrativo dell’arcipelago toscano ma che si ricollegano idealmente al primo lavoro discografico del Collettivo Decanter (Aria con da capo, 2012).

Il titolo del nuovo lavoro è dato da uno dei brani, Emilia d’Hercole, storia di una donna vissuta nel 1500 a cui era stato sottratto il figlioletto dai pirati. Nelle isole toscane è meglio nota come la storia di “Barbarossa e il bambino”. Le leggende locali hanno ispirato anche altri due brani: Malopescio, in cui si racconta di un pescatore alle prese con diavoli e streghe, e Mago Chiò personaggio vissuto a Portoferraio nel XIX secolo divenuto una figura leggendaria anche al di fuori dell’Isola d’Elba per la sua smania di diventare ‘famoso’ a tutti i costi.

Orchestrazione e arrangiamento fanno virare l’album decisamente verso la world music, come dimostrato dai brani Meu Navio, cantata in portoghese e di chiara impronta brasiliana, e da Chiudo le finestre, in cui alla chitarra si intrecciano la kalimba e le nostalgiche note del low whistle.
Più nel solco della tradizione della canzone italiana sono i brani CO2 e Vola più in alto, dedicata ai bambini, mentre l’unico pezzo strumentale è Humus, in cui si riconosce l’impronta flamenca del primo album del gruppo. L’album si chiude con un omaggio al Piemonte e in particolare alle Valli di Lanzo. Polenta è la rivisitazione di una cantilena tradizionale della Valle di Viù, un invito alla polenta con il burro.

 

Il Collettivo Decanter nasce a Torino nel 2012 da Marta Caldara (Syndone, Estremìa), Marco Perona (Misticanza Trio), la cantante Alessia Galeotti (Jazz Art Orchestra, Gipsy Soul, Organic Quartet) e il musicista e compositore Vincent Boniface (L’Orage, TocTocToc, Pitularita, Estremìa) con l’intento di proporre brani tutti di propria composizione, sia cantati che strumentali, mescolando sapientemente la forte matrice folk tradizionale transalpina con un’anima flamenca e con la presenza di una voce jazz. Il risultato è un caleidoscopico progetto di worldmusic, che esplora il confine ritmico e melodico tra la canzone d’autore e quella popolare, tra la buleria e la bourrée. Il primo album, Aria con da capo (2012) è distribuito da Dodici Lune.

Emilia d’Hercole
Al Café Müller in prima assoluta
il nuovo album del Collettivo Decanter

Collettivo Decanter
19 Gennaio 2019
21:00
Café Müller
Via Paolo Sacchi, 18
Torino